Rioni
Lindineḍa
Tratto dell’attuale Via Francesco Cilea, tra i rioni Cavarcatura e Goraci. Non si conosce la derivazione di questo micro-toponimo. In dialetto gasperinese il termine lindineḍa significa rondine, rondinella
Munta
Rione nella parte alta del centro storico. Nulla di più semplice che, vista l’orografia del luogo, il termine rimandi proprio alla conformazione di una piccola altura visibile dalla parte bassa del paese
Pateḍa
Il termine deriva dal greco πατέω (patèo) che significa “entrare in, ingresso” e sarebbe, pertanto, l’antico ingresso del paese. Difatti, il rione è situato vicino al rione Xχioppu, e rappresenta uno degli ingressi nel paese (cfr. don Innocenzo Lombardo e Mario Voci, “Antichi toponimi di rioni (rughe)”, in L’Araldo di Gasperina, anno VI, n. 15, marzo 2015)
Petra ‘e Panghi
Tratto dell’attuale Via Roma. Ancora oggi è presente una roccia granitica (denominata localmente peṭṛa) affiorante su cui è edificata un’abitazione
Rìccia
Rione dopo quello di Santa Catarina che si estende fino alla zona panoramica sovrastante il Santuario di Maria SS.ma dei Termini
Santa Catarina
In questo rione si trova l’antica chiesa di Santa Caterina
San Gianni
Rione periferico sulla strada provinciale verso la fontana della Conella, Palermiti e Montepaone
‘Ssulicchjaloru
Sorge alla fine del rione Cona. È un luogo esposto al sole, dove un tempo si stendevano i panni, ci si sedeva per socializzare; le donne passavano interi pomeriggi a filare, a lavorare a maglia. In questo luogo, fino a qualche decennio fa, esisteva una croce di legno per la Via Crucis
Sutt’a chjazza
Rione, che si trova nella parte sottostante la piazza centrale del paese, caratteristico per il suo dedalo di vicoli
Sutta Frìχχina
Rione sotto quello di Frìχχina e ad esso parallelo; tratto delle attuali Via Italia e Via della Repubblica
Sutta l’arcu
Il rione prende il nome dall’arco che si viene a formare sotto il palazzo Lombardo (o Lombardi) dove la strada si dirama
Timberi
Rione di Gasperina costituito da una via che si sviluppa sul pianoro situato accanto al prospetto di levante della chiesa matrice. Il termine è un perfetto calco dell’aggettivo greco τυμβήρες (tiumbéres), derivante dalla medesima radice del verbo τυμβέυω (tiumbéo) che significa “do sepoltura ad un cadavere, abbrucio un cadavere”. ‘U Timbèri è da considerarsi, pertanto, il luogo dove anticamente venivano cremati i cadaveri. La cremazione era tipica del periodo classico greco, mentre era proibita al tempo dei greci bizantini che erano cristiani. Fino alla metà del secolo scorso un arco in muratura e mattoni introduceva nel rione. È stato abbattuto in quanto ritenuto pericolante. Vien da pensare che con l’arco si fosse voluto delimitare con rispetto l’antico luogo di cremazione dei defunti (cfr. don Innocenzo Lombardo e Mario Voci, “Antichi toponimi di rioni (rughe)”, in L’Araldo di Gasperina, anno VI, n. 16, giugno 2015)
Via de’ morti
È l’attuale Via Santa Maria che, diramandosi dal rione Cavarcatura, arriva fino al cimitero comunale. È il luogo, dove ancora oggi, si accompagnano i defunti dopo il rito funebre. Un tempo l’accompagnamento avveniva fino al cimitero, oggi si ferma vicino alla sede del municipio
Virgileḍu
Incrocio da cui si diramano le strade che conducono ai rioni Munta, Cona, Sulla l’arcu e Chjazza
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